festival del cinema di venezia

AL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA. UNA STORIA NELLA STORIA

Questa storia narra di come sono arrivata sul red-carpet del festival del cinema di Venezia, ma racchiude all’interno la storia di un istante immortalato da due punti di vista opposti per merito di un sorriso strappato… a Shia LaBeouf.

Da sempre avevo sognato di fotografare gli attori al Festival del Cinema di Venezia, su quel famoso Red Carpet, ma non avevo mai avuto i contatti e nemmeno l’opportunità di arrivarci. Correva l’anno 2012. Quel pomeriggio navigavo su Facebook. Mi arriva un messaggio da un certo Gabriele che mi chiede la disponibilità per andare a fare degli shooting al festival del cinema di Venezia per la sua rivista di cinema, Kinematrix. Non ci credo! Io ovviamente gli dò immediatamente la disponibilità, e subito dopo mi rivela di aver sbagliato persona: era convinto di parlare con un’altra fotografa che aveva trovato in non so quale pagina di professionisti, ma alla fine, già che ci siamo conosciuti, ha confermato me; e questa è la prima storia che per me ha dell’incredibile!

Finalmente approdo al Festival. Già dal primo giorno ho una postazione nel BlackBlock, una stanza allestita appositamente per i fotografi, con gradini alti tipo spalti, da cui possiamo immortalare attori e registi per le varie riviste. E così mi ritrovo di fronte ad una sfilza di attori che ho sempre adorato, pronti a guardare nell’obiettivo per noi. Fotografo Winona Ryder, Joaquin Phoenix, Robert Redford, Philip Seymour Hoffman, Michael Shannon, James Franco, Pierce Brosnan e ovviamente Shia LaBeouf, che quando arriva sul BlackBlock non c’è modo di farlo sorridere. Che serio! Mica è un funerale! Tutti i fotografi ad urlargli “Smile please!”, ma niente. Arriva la sera, tutti i fotografi, me compresa, si ritrovano disposti lungo il Red Carpet divisi a metà su entrambi i lati. Arriva la sfilata di attori e registi, e di nuovo li immortaliamo e urliamo i loro nomi sperando che guardino nel nostro obiettivo e ci regalino qualche espressione interessante, unica.

Arriva il momento di Shia LaBeouf: percorre il tappeto rosso e tutti a urlargli di sorridere, ma niente. Un broncio unico, forse per mantenere il personaggio, vai tu a sapere. Continua la sua passerella, quando arriva davanti alla mia postazione. Tutti i fotografi presi a scattare da dietro la loro fotocamera e io, in quell’istante, tenendo il dito pronto sul “grilletto” come un cecchino, scopro il mio viso da dietro la telecamera, guardo Shia LaBeouf dritto negli occhi e quando incrocia il mio sguardo, gli faccio un sorriso gigante a cui lui non resiste, e ricambia! In quel momento io scatto la foto e immortalo quella sua espressione tanto attesa, mentre i miei colleghi fotografi che hanno visto la scena, mi urlano “Bravaaaaa!!!” E, proprio nell’istante in cui io immortalo l’attore che sorride, un fotografo dall’altra parte del tappeto rosso immortala me che sorrido a Shia. Ed ecco qui la magia di un doppio scatto che racconta un istante catturato da due punti di vista opposti e immortalato in questa seconda storia!

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