Ci sono idee che vengono in mente e che rimangono chiuse in un cassetto per anni… cioè, chiusi in un computer nel nostro caso. A volte queste idee non si realizzano, altre volte se ne fa “carne di porco” come si dice in gergo, ovvero se ne prendono alcuni spunti che poi servono per fare altro, proprio come farebbe il dottor Frankenstein o un buon meccanico se si parlasse di motori. No si butta via niente! Ma c’è anche la possibilità che un giorno, per fortuna o per testardaggine, di incontrare qualcuno che ti dica: “Fitti, senti, servirebbe qualcosa da proporre per un grande network. Un format simpatico e originale per bambini.” Boom! Quando capita una cosa del genere, mentre fai mente locale, succede che all’improvviso si apre il cassetto ed eccola lì: l’idea ritorna e inizia a prendere forma.
Quando insieme ad Anna e al nostro gruppo di lavoro, è arrivata l’occasione di presentare un bouquet di idee da proporre a un importante network internazionale, il momento che aspettavo da tantissimo tempo è finalmente arrivato.
Certamente un’idea senza un lavoro minuzioso e articolato, è solo un’idea come un’altra, ma quando metti su un gruppo di lavoro affiatato, creativo e prolifico come il nostro, un sogno può diventare qualcosa di più grande. Non possiamo ancora svelare nulla, vi dovrete accontentare delle foto che vedete qui, ma siamo molto fiduciosi e presto vi sveleremo i nostri segreti.
Dopo 6 mesi di duro lavoro siamo riusciti finalmente a registrare la puntata pilota del nostro programma divertente per bambini (qualche indizio ve lo diamo, dai) e non è certo stata una passeggiata. Mentre stavo scrivendo il copione, organizzare tutto il lavoro che richiede la realizzazione di una puntata zero di questo tipo, è stato a tratti delirante e Anna lo sa benissimo, visto che ha seguito tutto nei minimi dettagli.
La pre-preduzione, infatti, ha richiesto sforzi su più fronti, il più importante dei quali è stata la creazione dei pupazzi protagonisti (ecco, un altro indizio!) ma grazie al nostro “Deus ex-machina”, il bravissimo ventriloquo Samuel, e il nostro insostituibile Jefte, siamo riusciti a costruire tutto quello che ci serviva: dai pupazzi alla scenografia, dagli escamotage per nascondere i nostri trucchetti alla caratterizzazione dei personaggi. Il risultato è un format per bambini di cui andare fieri… e non vediamo l’ora di farvelo vedere. Divertente, ventriloquo, pupazzi… insomma di indizi ve ne abbiamo dati tanti, ma ve ne voglio dare ancora uno: se dico “Talk show”, a voi cosa viene in mente?